mercoledì 7 settembre 2011

La politica uno strumento che dà soldi e potere

Nel precedente post I privilegi della politica e dei politici vi ho riportato integralmente una notizia letta su un  articolo tratto da un mensile che mi aveva letteralmente lasciato basita, sconcertata, svuotata nei pensieri, neanche immaginavo, si potesse guadagnare così tanto, neanche pensavo che la politica fosse solo uno strumento che desse tanti soldi oltre che potere...

Ho sempre paragonato lo Stato ad una grande famiglia, un po' come ci hanno insegnato a scuola lo Stato sono io, tu, Carlo, Mario, Nicola, ecc. e Il parlamento è l'espressione della volontà mia, tua, ..... ecc e i parlamentari, persone autorizzate attraverso le elezioni, a trasformare la volontà  del popolo quindi mia, tua,  ...... ecc. in atti di governo (leggi che assicurino il suo benessere e il suo sviluppo morale (mio, tuo, ......ecc).
Ma dopo le notizie che sono uscite sui politici e che si leggono sui media, internet, giornali e altro ho capito una cosa importante i nostri politici, sono al di sopra di noi, sono tanto in alto che quasi abitano nell'Olimpo, sono come Dei e come loro sono noncuranti del mondo degli uomini ed avvezzi alle stesse passioni e debolezze di questi (o forse peggio!) Maurice Barrès afferma che:
"Il politico è un acrobata: si mantiene in equilibrio dicendo l'opposto di quel che fa"

mai affermazione non fu più veritiera!

Se l'articolo di ieri era incredibile quello che vi propongo oggi lo è ancora di più, perciò sedetevi, mettetevi comodi, perchè è da non crederci:
"Per la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti l'assistenza sanitaria integrativa dei deputati. Si tratta di costi per cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui prestazioni sono gratis o al più pari al ticket), ma da una assistenza privata finanziata da Montecitorio. A rendere pubblici questi dati sono stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza denominata Parlamento WikiLeaks.
Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari compresi (per volontà dell'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i conviventi more uxorio.
Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10 milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese odontoiatriche. Oltre tre milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche private). Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per fisioterapia. Per visite varie, 698mila euro.
Quattrocentottantotto mila euro per occhiali e 257mila per far fronte, con la psicoterapia, ai problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familari. Per curare i problemi delle vene varicose (voce "sclerosante"), 28mila e 138 euro. Visite omeopatiche 3mila e 636 euro. I deputati si sono anche fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno chiesto il rimborso all'assistenza integrativa del Parlamento per 153mila euro di ticket." 
E vi risparmio il resto
Fonte: http://pdlmestrinopd.wordpress.com 
Questa cosa mi ha fatto capire una cosa importante  non siamo tutti uguali ma solo dei numeri a cui hanno tolto la dignità, diritti, libertà e  giustizia. I politici  hanno creato un mondo parallelo al nostro, senza problemi, senza intoppi e in effetti con gli stipendi altissimi che hanno. Loro vanno in pensione dopo 3 anni, vanno a lavorare quando vogliono, se dovono fare un esame clinico non fanno lista di attesa e il ticket non lo pagano, ma chiedono il  rimborso all'assistenza integrativa del Parlamento. Non fanno la coda nel traffico,  entrano con l'auto nei centri storici,  parcheggiano dove vogliono. I loro figli e i loro parenti hanno subito un lavoro, anche come portaborse, segretarie ecc,  molti hanno la casa degli enti pubblici passando avanti in graduatoria, senza parlare di tutte le altre cose che hanno gratis ...
L 'Art. 3. della Costituzione
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Per i parlamentari il diritto al vitalizio scatta dopo soli cinque anni di mandato. Con contributi molto bassi.  E con compensi incassati anche prima dei 50 anni.  Al giorno d'oggi 2.307 tra ex deputati ed ex senatori si mettono in tasca ogni mese fino a settemila euro netti.
Tratto da L'Espresso
Circa  103.000,00 Euro li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati i Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera.
Vitalizio d’oro: Termine pomposo che equivale a quella che per i cittadini comuni è la pensione.
I politici Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento e obbligano i cittadini a 40 anni di contributi e a 65 anni di età.
I dati sono pubblici ma la Camera non li fornisce; tra i 2000 pensionati tanti sono i cinquantenni che hanno diritto o avranno diritto a 14 milioni lordi al mese, addirittura c’e’ un quarantenne. Il vitalizio non e’ una pensione e quindi può cumulare con altre pensioni o stipendi.
da agora-Fimmg Padova
Ma questo mondo senza problemi, parallelo non appartiene solo ai deputati, senatori, ministri, ma anche ai governatori, ai consiglieri regionali, ecc., leggete un po' qua:
"Deputati: All’indennità, (L'indennità parlamentare è regolata da una legge del 1965 ed è agganciata, allo stipendio di un magistrato presidente di sezione di Cassazione con 35 anni di anzianità. Cioè chi è appena stato eletto prende lo stesso stipendio di un magistrato a fine carriera. Lo stipendio dei deputati in Pratica viene calcolato in base allo scaglione più alto dello stipendio più alto dei magistrati, cioè del magistrato di Cassazione che quindi è il magistrato con tantissimi anni di carriera) già ridotta del 10% nel 2006, di 5486 euro va sommata la diaria di 4003 euro (ridotta di 206 euro per ogni giorno d’assenza) e il rimborso spese di 4190. Totale 13.679. Ma non finisce qui. Ogni mese almeno 1100 euro di rimborsi per i trasferimenti da e per Fiumicino (se si è distanti più di 100 km si sale a 1331 al mese). Più 3098 euro all’anno per spese telefoniche (nessun cellulare in dotazione). I 3100 euro l’anno per viaggi di studio all’estero sono stati abolite dal gennaio 2008. Insomma siamo sui 15 mila euro mensili.
Senatori: Indennità parlamentare 5613 euro, diaria 4003, rimborso spese 4678. Totale: 14.294. Poi spese di trasporto: per chi risiede a Roma 7689 euro l’anno; se la distanza è superiore ai 100 km per raggiungere treni o aerei 18.486 euro annui.  Poi 4150 euro annui per spese telefoniche. Al massimo, per chi risiede più lontano, si arriva ad un totale di 16.179 euro mensili.
Ministri: Guadagnano sui 14 mila euro al mese quindi poco meno dei parlamentari. Ma hanno tutti i benefit, auto blu e viaggi “ministeriali”. 
Governatori: I presidenti della giunta regionale e del Consiglio guadagnano stipendi diversi a seconda delle regioni. Si va dai 7.102 euro dell’Umbria, ai 14 mila di Sicilia e Sardegna, ai 12 mila di Lazio, Lombardia, Campania. La Toscana sta a 7498, il Molise a 12.038.
Consiglieri regionali. Si va dai 16.000 euro mensili in Piemonte ai 6597 dell’Umbria. Sopra la soglia dei 10 mila e fino a 12 mila Puglia, Abruzzo, Lombardia, Emilia Romagna, Calabria e Campania. Il Lazio è a quota 12 mila, il Molise a 10 mila.
Sindaci: L’indennità è in proporzione al numero di abitanti e anche alla popolazione stagionale per le località turistiche. Comunque nei comuni piccoli, fino a mille abitanti, 1291 euro mensili. Da 3mila a 5mila abitanti si sale a 2169 euro; si raddoppiano per i comuni da 50 a 100 mila abitanti; dai 100 a 250 mila abitanti si sale a 5mila euro, oltre il mezzo milione di abitanti 7798 euro.
Parlamentari europei: La retribuzione base è di 149 mila euro ma tra benefit, indennità di spese generali, viaggi, soggiorno e assistenti parlamentari si vola verso 35 mila euro mensili. 
Tratto da www.irpinianelmondo.it
Molti deputati e senatori inoltre, hanno un “doppio lavoro“: la quota corrisponde quasi alla metà dei parlamentari, sono  446, di cui 270 deputati e 176 senatori, sui 945 eletti totali. Ovviamente doppio lavoro e doppio reddito.
Pietro Gugliotta Economia e Finanza
"Tagli ai vitalizi, sei parlamentari fanno ricorso: “I nostri diritti non si toccano” Sei parlamentari, tutti siciliani, hanno presentato ricorso alla Corte dei conti contro il taglio della doppia indennità, ossia la possibilità di sommare al già ricco stipendio di parlamentari nazionali anche i vitalizi (tra i tremila e seimila euro) maturati nel corso della loro attività di deputati regionali. In altre parole, questo piccolo drappello bipartisan riscuote nello stesso tempo stipendio e pensione."

Tutto questo accadeva qualche giorno fa, mentre le persone normali (chi ha un solo lavoro, chi è un cassa integrazione, pensionati, ecc) si attrezzano per i miracoli, la moltiplicazione dei pani e dei pesci per arrivare a fine mese, queste persone parlano di "diritti" e i "diritti" della gente che li ha votati dove sono?
Tutto questo certamente contribuisce a dare una idea davvero negativa della politica e i nostri politici continuano a non fare assolutamente nulla per far si che la politica e loro stessi continuino a "Rappresentare e ad  Essere un Valore per i Cittadini". Con i loro atteggiamenti restano lontano mille miglia dalle esigenze e i bisogni delle persone, le stesse che con i loro voti gli hanno dato fiducia e il  posto nelle posizioni di Casta e Dei in cui si trovano oggi, TUTTI!
Sono in molti a tirar fuori i soldi dalle tasche del prossimo. Coloro che lo fanno con le mani, si chiamano borsaioli. 

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