venerdì 2 settembre 2011

Lo sciopero dei calciatori

La notizia riecheggia su tutti i media salta la prima giornata di campionato di serie A...riflessioni su questa protesta indetta da un calcio supermilionario
"Lo sciopero dei calciatori è sbagliato: “Il calcio professionistico deve avere rispetto per le società, per i media, per i partner e per i tifosi di tutto il mondo”, queste le parole del presidente della Fifa Josef Blatter pronunciate a Marina di Ravenna all’apertura del campionato del mondo di beach soccer e riportate da tutti i media e questo è anche il pensiero di milioni di tifosi italiani.
Il calcio è una vera e propria malattia per i tifosi italiani, i sintomi si manifestano puntuali all'inizio della prima giornata di campionato per poi sopirsi (e badate bene sopirsi e non finire) come d'incanto all'ultima giornata di calcio. Per queste persone il calcio è più che una passione,  è una vera ragione di vita, una sorta di marchio indelebile che diventa un tutt'uno con il proprio Dna.
Il tifoso di calcio è sempre lì, pronto a dare l'anima, a gridare, ad  abbracciarsi, a piangere, a esultare, a sacrificarsi, ecc.  per i loro beniamini e per questo sport. Queste persone, non saprei quantificarle, diciamo milioni di sportivi e appassionati in trepidante attesa per l’inizio di questa nuova stagione sportiva dal vivo (allo stadio) e in televisione (a casa) hanno dovuto ingoiare il rospo e accettare questa giornata di sciopero:" Lo sciopero è sinonimo di lotta per "i giusti diritti" dei lavoratori ".
In questo caso, i calciatori sono dei liberi professionisti e la domanda sorge spontanea: forse  non hanno potuto comprare l'ultimo modello di Ferrari da sfoggiare alle ultime feste glamour o non hanno potuto garantire un mese di beauty-farm alle loro mogli? ecc.  In questo caso, allora citerei una frase del grande Totò, modificata per l'occasione: "Ma ci facciano il piacere!" non ne possiamo più di ascoltare le lamentele di queste Cenerentole e delle società che le gestiscono.
Cosa vuol dire sciopero per un operaio o per un impiegato? "Lo sciopero è il simbolo per eccellenza della lotta di classe, di lavoratori che in passato ed ancora oggi hanno lottato e lottano per ottenere condizioni di lavoro più sicure, salari più decenti e colui che sciopera non prende lo stipendio di quella settimana."
Questo naturalmente non  accade a loro ( i giocatori) che sono dei privilegiati, loro lo stipendio lo prendono lo stesso, e guadagnano fior fior di quattrini per tirare un calcio ad un pallone. Allora, che si guardino un pochino intorno, c’è gente che non arriva alla fine del mese e che a volte è costretta a fare anche più di un lavoro per pagare le bollette. Sono le stesse persone che vanno allo stadio e che fanno sacrifici per questa passione, per trovare i soldi  e per guardare in campo giocare delle persone che hanno un bel conto in banca e che in questa giornata  hanno dimostrato di badare essenzialmente ai propri interessi mancando di attenzione e di rispetto nei confronti del calcio ma soprattutto del tifoso unico vero  pilastri di questo sport, che probabilmente non avrebbe modo di esistere senza il TIFOSO.
Con questo sciopero hanno goduto di una settimana di festa in più, mettendo ancora di più in chiaro la condizione di totale privilegio in cui vivono rispetto alla gente comune, hanno leso non solo i diritti di chi ha pagato l'abbonamento, la trasferta e anche l'albergo, ma hanno tradito anche le aspettative, i sogni, l'amore, la gioia, la voglia di sperare, e di sognare che rappresenta per milioni e milioni di tifosi questo sport
Il calcio è prima di tutto divertimento e coesione sociale, è un momento di evasione dalla vita quotidiana, dai problemi: dai soldi per la benzina a quelli per dare da mangiare ai figli, al mutuo che scade ogni mese, alle tasse da pagare, alla cassa integrazione, ecc. ( problemi naturalmente diversi da quelli che hanno i calciatori: scegliere il modello di auto più nuovo, il luogo più glamour per fare vacanza, la palestra più in voga da frequentare, o la parrucchiere per il taglio all'ultima moda, ecc. ).
Che sia allora il tifoso e non certo il denaro (il vostro conto in banca) l'elemento primario da tutelare, giacchè senza il tifoso, quello che vi segue in televisione, allo stadio o nelle trasferte con sacrificio ( il tifo sportivo è un fenomeno sociale per cui un individuo o un gruppo di individui si impegnano a sostenere con vivo entusiasmo la vittoria di un concorrente o di una squadra in una disciplina sportiva ( da Wikipedia) questo sport non avrebbe modo di esistere!

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