lunedì 18 aprile 2011

Massacro delle foibe: Tesi Foibe ed esodo

Il massacro delle Foibe è una delle pagine più angoscianti della nostra storia avvenuto fra il 1943 e il 1947, quando nelle voragini dell'istria furono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani, a loro è dedicato questo momento di riflessione...



Poco tempo fa, nella mia casella di posta ho ricevuto questa mail di Erica Cortese, in commento al post  "10 febbraio giorno del ricordo per le vittime delle Foibe",  la pubblico ben volentieri e integralmente...

Massacro foibe: Tesi Foibe ed esodo
TESI
L’ESODO DIMENTICATO
“LA GUERRA E’ LA LEZIONE DELLA STORIA CHE I POPOLI NON RICORDANO MAI ABBASTANZA:

Liceo Scientifico Statale “L. Lanfranconi” Genova
Erica Cortese
Studentessa di V Liceo Scientifico 

Premessa
Questa ricerca storica ha lo scopo di dimostrare che le foibe sono state certamente una delle cause prioritarie (assieme a tutte le altre persecuzioni, quali annegamenti e fucilazioni, e come l’eccidio di Vergarolla del 18 agosto 1946 in cui l’OZNA fece scoppiare un deposito di bombe in prossimità della spiaggia, causando oltre un centinaio di Vittime) dell’Esodo: mi sono limitata a riportare testimonianze pubblicate, italiane e slave, che dimostrano che gli infoibati non sono fantasmi inventati dai profughi per giustificare un “esodo sconsiderato”, ma che gli incredibili infoibamenti si sono realmente verificati in diverse parti dell’Istria. 
Tratterò la storia del calvario e del travaglio della Venezia Giulia durante l’ultima guerra e documenterò le cause che determinarono la fuga di quasi tutta la popolazione italiana: è una storia di sangue, di morti, di fughe, d’infoibamenti barbari e crudelissimi.
“Giudicate Voi, connazionali e stranieri, uomini di studio e d’azione, d’ogni classe e di ogni partito, se questa nostra terra istriana non sia degna di tutto l’amore che le portiamo, non sia in-confondibile nel carattere della sua civiltà; e pertanto non sia un delitto spartirla, soffocarla, sna-turarla”. Questo angoscioso appello di Giani Stuparich è l’eco del dolore di centinaia di migliaia di profughi che vissero e vivono nel silenzio più amaro e dignitoso.
Inoltrarmi in queste vicende e nel voler conoscere il motivo dell’abbandono di terre amatissime vuol essere anche la ricerca delle mie radici per capire perché il mio bisnonno ha abbandonato lavoro, casa, tombe, amicizie, ricordi per andare verso l’ignoto con la sua numerosa famiglia (dieci persone, tra cui un nipotino di pochi mesi e un suocero di 80 anni).
Desidero conoscere questa terra nella sua posizione geologica e geografica e prima di tutto nella sua storia.
e.c.

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